Abbiamo chiesto a Sabino Cannone (Morevox Studio) di parlarci dei monitor Kii Three Pro.

Ciao Sabino, innanzitutto grazie mille per esserti prestato a questa intervista, per chi non ti conoscesse (in pochi) parlaci un pò di te, chi sei e cosa fai.

“Sono un Sound Engineer/Sound Designer. Come Sound Engineer mi occupo principalmente di mix sia Stereo che Immersivo, ma anche di Mastering”.

“La mia attività di Sound Designer si sviluppa attorno al marchio MoReVoX con il quale opero da quasi vent’anni in svariati ambiti dell’audio: dalla creazione di Libraries allo sviluppo di plugins e al consulting. Sui miei siti (morevox.com – morevox.it – morevox.net) si possono trovare tutte le informazioni sulle mie attività”.

Qual’è stata la prima sensazione che hai avuto la prima volta che hai ascoltato le Kii Three Pro?

“Il primo ascolto è stato abbastanza strano, nel senso che non mi aspettavo un dettaglio così full-range da un monitor così contenuto in termini di dimensioni, anche ad un volume basso. Mi ha colpito – a primo acchito non positivamente – la neutralità, che però ho subito capito essere il suo reale punto di forza in quanto, dopo ormai un bel po’ di mix, devo dire che quello che ascolto difficilmente non mi viene confermato da ascolti su altri sistemi anche i più consumer”.

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Perché hai scelto di sostituire i tuoi vecchi monitor con questi?

“I monitor dal mio punto di vista vanno ciclicamente sostituiti, non intendo ogni anno ma ogni dieci magari si”.

“I monitor ci spingono a lavorare in un certo modo e con una determinata prospettiva del suono. Ogni tanto è bello avere un nuovo paio di occhiali con cui vedere cosa succede”.

“Cercavo quindi da tempo una alternativa ai miei main monitor. Cercavo un 3 vie che fosse al tempo stesso esteso in frequenza (senza sub) e di dimensioni contenute. Cosa davvero non facile da trovare”.

“Ho provato diverse alternative senza entusiasmo finché ho provato la prima volta le Kii Three Pro, e mi hanno immediatamente incuriosito. È stato fondamentale usarle per un po’ sui miei mix – e di questo ringrazio ancora Smap per la possibilità offertami – per capire praticamente cosa succedesse”.

“Dopo il primo periodo di adattamento, in realtà davvero breve, devo dire che ho capito subito che erano i monitor perfetti per me”.

Se dovessi raccontare il miglior pregio delle Kii Three Pro, quale sarebbe?

“Credo che il loro pregio maggiore sia il dettaglio delle basse. Si riesce a calibrare con una precisione sorprendente ad esempio gli HPF applicati alle tracce. Questo permette di fatto di ottenere dei mix che sono molto più ottimizzati in termini di energia”.

“È sorprendente quanto questa ottimizzazione sia lampante poi anche da diffusori consumer o cuffiette. Ma anche la loro linearità è sorprendente, sono una certezza per i balance”.

Se dovessi trovarci un difetto, quale sarebbe?

“Credo che non abbiano difetti che possano chiamarsi tali. Sono dei Mid Field e come tutti i mid field nella completezza di un ascolto in studio vanno affiancati anche da monitor molto piccoli per fare semplicemente delle verifiche”.

“I monitor grandi tendono a non evidenziare a volte delle criticità che risiedono nelle prime armoniche superiori delle fondamentali basse, ecco per questo tipo di verifica a volte – nel mio caso – è ancora utile fare uno switch con delle casse molto piccole”.

“Devo dire che con le Kii mi trovo a non usare quasi più i miei ascolti intermedi (in termini di cubatura) perché di fatto coprono egregiamente anche quel range di diffusori”.